venerdì 26 maggio 2017

Terrorismo, una vera pacchia per le televisioni



E' successo in Inghilterra a Manchester , il terrorista si è fatto saltare in aria in una arena dove catava una top star che piace molto ai bambini. Non mi interessano i nomi e i cognomi della diva o dei bimbi dispersi, quella è solo una speculazione giornalista sul dolore dei parenti delle vittime.

Non mi interessa nemmeno il nome dell'attentatore che non merita la nostra attenzione se non per definirlo un criminale. Mi interessa invece scrivere che televisione e giornali di casa nostra in questi eventi tragici ci sguazzano, ci forniscono particolari agghiaccianti e raccapriccianti con il solo scopo di attirare la nostra attenzione .... senza rendersi conto che questo è un grande favore che fanno all'ISIS.
Un'ultima cosa: ieri sera ho sentito un certo Casini fare affermazioni di questo tipo: questi ragazzi islamici di seconda generazioni vanno rieducati, va trovato loro un lavoro e vanno comunque capiti perchè non sono stati integrati.
Al senatore in questione vorrei dire che in Italia abbiamo tanti giovani che non sono integrati nella società e sono italiani che non hanno terminato gli studi, è per loro che occorre prevedere una programma di reinserimento. Per gli altri, per tutti gli altri che non sono italiani ci pensi l'Onu (organismo che pagiamo salato e che non combina nulla).

Manuela Valletti

domenica 14 maggio 2017

Bergoglio non si inginocchia mai davanti al SS. Sacramento .....e ha distrutto FATIMA



Posted: 13 May 2017 07:04 AM PDT
Benedetto XVI, nel pellegrinaggio a Fatima del 13 maggio 2010, auspicò di vedere nel centenario delle apparizioni (il 2017), il trionfo del Cuore Immacolato di Maria profetizzato dal Messaggio della Madonna.
Ma il 12 maggio del 2017 papa Bergoglio ha sostanzialmente liquidato Fatima e il Messaggio della Madre di Dio.
Oggi nell’omelia, grazie al Cielo, ha letto una normale paginetta celebrativa, preparata dai teologi della Santa Sede per la canonizzazione dei pastorelli, e c’è perfino un (fugace) accenno all’inferno (la strategia bergogliana è sempre questa).
Ma ieri, quando ha pronunciato il suo vero discorso bergogliano, è successo qualcosa di clamoroso. E’ venuto a Fatima esattamente per pronunciare queste parole che sono in contrapposizione a tutte quelle pronunciate, in quel santuario, dagli altri papi che sono andati lì come pellegrini.
CONTO APERTO
Che Bergoglio avesse un conto aperto con Fatima si poteva immaginare anche perché durante le polemiche dei Sinodi (per la comunione ai divorziati risposati) furono spesso citate alcune importanti parole di suor Lucia che facevano capire quanto fossero sbagliate le “modernizzazioni” teorizzate da Kasper e imposte da Bergoglio.
Era stato il cardinale Carlo Caffarra – che si batteva in difesa della fede cattolica e poi è stato uno dei protagonisti dei Dubia – a riferire che, quando ebbe da Giovanni Paolo II l’incarico di fondare il Pontificio Istituto per Studi su Matrimonio e Famiglia, scrisse a suor Lucia per chiederle preghiere.
E – a sorpresa – la veggente gli rispose con una lunga lettera in cui – riferiva il cardinale – affermava che “lo scontro finale tra il Signore e il regno di Satana sarà sulla famiglia e sul matrimonio. Non abbia paura, aggiungeva, perché chiunque lavora per la santità del matrimonio e della famiglia sarà sempre combattuto e avversato in tutti modi, perché questo è il punto decisivo. E poi concludeva: ma la Madonna gli ha già schiacciato la testa”.
Più in generale si poteva immaginare che le apparizioni di Fatima non fossero amate da Bergoglio: c’è la visione dell’Inferno, l’invito alla conversione e alla penitenza e c’è la profezia sull’avvento del comunismo ateo che con i suoi crimini, specie le persecuzioni contro i cristiani, ha insanguinato tutto il Novecento (e non solo).
Tutti temi detestati da Bergoglio. Ma non si poteva immaginare che Bergoglio avesse deciso questo viaggio addirittura per demolire le apparizioni e il Messaggio della Madonna.
Una spettacolo mai visto.
DEMOLIZIONE
E’ il discorso alla veglia di venerdì sera (la benedizione delle candele) quello decisivo.
Non solo non ha mai menzionato né l’inferno, né il comunismo ateo, ma ha contestato esplicitamente le parole della Madonna e la sua profezia, fino a ridicolizzare il Messaggio riferito da suor Lucia.
Infatti il contenuto centrale dell’apparizione di Fatima è stata la visione dell’orrore dell’inferno, mostrato ai pastorelli.
Per questo La Madonna è apparsa: ha espresso il suo accorato dolore perché tantissime anime si perdono, sprofondano laggiù; ha messo in guardia dall’avvento del comunismo ateo (che infatti pochi mesi dopo prese il potere in Russia), ha chiesto conversione e penitenza per scongiurare la perdizione eterna e le catastrofi che la scelta del male attira sull’umanità e sul mondo.
Ebbene, Bergoglio è andato a Fatima a ribaltare tutto.
Ha sostenuto che si commette una “grande ingiustizia contro Dio e la sua grazia, quando si afferma in primo luogo che i peccati sono puniti dal suo giudizio” perché bisogna “anteporre che sono perdonati dalla sua misericordia”. Ripete: “dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio”.
Con chi ce l’ha? E’ evidente che il bersaglio è il Messaggio di Fatima, riferito da suor Lucia. Ma la veggente ha semplicemente riportato la parole della Vergine.
Quindi i casi sono tre: o Dio – a parere di Bergoglio – non è abbastanza misericordioso e sbaglia a condannare tante anime al supplizio eterno; o Bergoglio non crede alle apparizioni (e quindi se la sta prendendo con suor Lucia) oppure sta accusando direttamente la Madonna di aver commesso una “grande ingiustizia contro Dio”.
CI CREDE?
Che Bergoglio non creda veramente alle apparizioni e ai miracoli per la verità è più di un sospetto, perché lui stesso lo ha detto nel libro intervista “Il cielo e la terra” dove dichiara:
“Provo un’immediata diffidenza davanti ai casi di guarigione, persino quando si tratta di rivelazioni o visioni; sono tutte cose che mi mettono sulla difensiva. Dio non è una specie di Correo Andreani (un corriere, ndr) che manda messaggi in continuazione”.
In pratica Bergoglio ci dice che crede in un Dio, ma non è il Dio dei cattolici. Del resto lo ha detto apertamente nell’intervista a Scalfari: io credo in Dio. Non in un Dio cattolico, non esiste un Dio cattolico”.
Anche i musulmani o anche i massoni – per dire – possono sottoscrivere una simile dichiarazione. Ma non i cattolici.
Il problema è questo: un uomo che – come papa della Chiesa Cattolica – pretende di portare la Chiesa fuori dal cattolicesimo. Per questo ieri a Fatima Bergoglio di fatto ha ridicolizzato la paura dell’Inferno e l’ammonimento materno della Madonna sulla perdizione eterna.
LA MADRE DI DIO
Quindi Bergoglio ha direttamente preso di mira la devozione popolare alla Madonna, ironizzando perché se ne sarebbe fatto “una ‘Santina’ alla quale si ricorre per ricevere dei favori a basso costo”.
Qui tracima il suo disprezzo per la pietà cristiana del popolo cattolico e di nuovo viene presa di mira suor Lucia, che sostanzialmente ci avrebbe trasmesso una caricatura della Madonna: una Maria abbozzata da sensibilità soggettive che La vedono tener fermo il braccio giustiziere di Dio pronto a punire”.
Questa è un’esplicita e clamorosa contestazione del Messaggio di Fatima e pure della Salette (la Chiesa però ha riconosciuto entrambe le apparizioni…).
TIMOR DI DIO
Come ho detto l’ammonimento della Madonna al rischio di perdizione eterna viene così ribaltato da Bergoglio: “dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio”.
E’ la sua solita e “soggettiva” idea secondo la quale saremmo già tutti salvati e quindi non c’è bisogno di conversione (tanto meno di penitenza). Bergoglio – qui sulla linea di Lutero – ci dice che Gesù “ha pagato per noi sulla Croce. E così, nella fede che ci unisce alla Croce di Cristo, siamo liberi dai nostri peccati”.
Ecco perché non c’è traccia dell’inferno nel discorso di venerdì di Bergoglio.
Per tutti questi motivi Bergoglio conclude invitando a liberarsi dal “timor di Dio” che la Madonna ci ha insegnato: “mettiamo da parte ogni forma di paura e timore, perché non si addice a chi è amato”.
In effetti in Bergoglio non c’è traccia di timor di Dio.
Nei suoi in terventi di questi mesi spazza via il Dio annunciato dalla Chiesa (“non esiste un Dio cattolico”), ridicolizza la Trinità (“anche dentro la Santissima Trinità stanno tutti litigando a porte chiuse, mentre fuori l’immagine è di unità”), dileggia il Figlio di Dio (“Gesù fa un po’ lo scemo”) e addirittura arriva a bestemmiarlo sostenendo che sulla croce Gesù “si è fatto diavolo”.
Ora demolisce pure il Messaggio di Fatima e l’immagine della Madonna della devozione cattolica.
A questo punto ci si chiede: quale altra demolizione deve fare per far aprire gli occhi agli entusiasti papolatri?

POST SCRIPTUM
Papa Bergoglio venerdì sera si è presentato davanti all’immagine della Madonna attribuendo a se stesso l’espressione “vescovo vestito di bianco”.
Ha voluto citare così testualmente uno dei personaggi contenuti nella visione del Terzo segreto di Fatima.
E’ sorprendente e forse qualcuno dell’entourage avrebbe dovuto sconsigliarglielo, perché nella riflessione sul Terzo segreto, in questi anni, si è compreso che quella figura della visione è quantomeno ambigua e inquietante.
Ed è assai diversa dall’altra figura, il vecchio “Santo Padre, mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena” che sale la montagna.
Anzi, è abbastanza plausibile pensare che proprio l’enigma di quell’inquietante personaggio – il “vescovo vestito di bianco” – la Madonna abbia spiegato in quella parte del Terzo segreto che non è stata pubblicata e che dovrebbe riferirsi all’apostasia della Chiesa e ai gravissimi problemi ai vertici.
E’ vero che suor Lucia scrive di quel “vescovo vestito di bianco” che “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”, ma tutta questa formulazione è molto strana.
Nel libro “Il quarto segreto di Fatima” che ho pubblicato nel 2006 – quindi molto prima degli eventi di oggi – facevo queste domande e queste ipotesi:
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“Perché – ci si è chiesto – qui la veggente ricorre a una complicata perifrasi (un Vescovo vestito di bianco) quando, poche righe dopo, nomina espressamente e direttamente il Papa chiamandolo “il Santo Padre”?  La formula “Vescovo vestito di Bianco” che “abbiamo avuto il presentimento fosse il Santo Padre”, in questa parte del Segreto, è solo un modo un po’ involuto per designare il Papa o potrebbe riferirsi a qualcuno che indosserà l’abito pontificio, ma senza essere il Papa o senza esserlo legittimamenteIn effetti può non essere casuale una tale espressione perché è di per sé inspiegabile, complicata e illogica: sarebbe stato sensato casomai dire “un uomo vestito di bianco”, perché è questo che i bambini vedevano. Ma come può Lucia aver visto “un vescovo vestito di bianco”? Nessuno ha scritto in faccia che è un vescovo, l’essere vescovo non è un aspetto visibile come l’essere biondi o bruni.   L’uso della parola “vescovo”, ma “vestito di bianco”, fa pensare che possa trattarsi veramente di un papa illegittimo, di un antipapa, di un usurpatore. Suor Lucia afferma di aver scritto il Segreto con la diretta assistenza della Vergine, ‘parola per parola’, quindi l’uso di quella formula è stato direttamente ispirato dall’alto. Cosa significherebbe una cosa simile? Il ‘Vescovo vestito di Bianco’ è una persona diversa da colui che – chiamato precisamente ‘il Santo Padre’ – poco dopo attraversa la città in rovina…?”
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Per tutte queste ragioni – che probabilmente papa Bergoglio non conosce – sono rimasto un po’ sconcertato dalla scelta ufficiale di definirsi “vescovo vestito di bianco” (io gli avrei consigliato di non usarla).
C’è davvero da rivolgere un’ardente preghiera alla Madonna di Fatima perché protegga la Chiesa, sostenga Benedetto XVI e illumini papa Bergoglio. La mia piccola, personale preghiera per papa Bergoglio non cessa mai.
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Antonio Socci
dal blog di Antonio Soccia

martedì 9 maggio 2017

Volete passare un fine settimana a Milano? Dovrete mettere mano al portafoglio


Milano è diventata la città dove passare un week end costa più che in qualsiasi altro luogo a mondo
hotel touring milano
#Milano continua la sua ascesa nell'olimpo delle città più famose al mondo, come New York e Parigi e si fa conoscere anche per la qualità della vita (è al 28mo posto). C'è però un record che la città lombarda ha fatto suo ed è il costo stratosferico di un week end trascorso all'ombra della Madonnina. Chi vuole trascorrere un fine settimana a Milano non deve badare a spese. E' questo che emerge a uno studio condotto da Deutsche Bank che quest'anno ha analizzato 47 città dislocate in tutte le parti del pianeta.
Un'indagine interessante
I risultati dell'indagine sono molto interessanti e hanno tenuto in considerazione diversi aspetti uniformando tutti i dati in dollari americani: i dati analizzati comprendono il salario medio, il livello degli affitti in città, il costo di una camera in un albergo a cinque stelle e il costo di una cena di due innamorati, nell'indagine sono inseriti anche i dati sull'inquinamento atmosferico e sulla assistenza medica..
Milano ha davvero stupito tutti, è risultata essere la città assolutamente più cara del mondo per trascorrervi un fine settimana. Sempre secondo la banca tedesca due giorni nella città dell'Expo vengono a costare oltre 2.000 dollari. Subito dopo Milano, ma distanziate, troviamo Copenaghen, Zurigo, Londra, Stoccolma, Vienna e New York.
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Che ci fa Obama a Milano?



E' arrivato a Milano come se fosse ancora il Presidente USA, ma al momento non rappresenta nessuno se non se stesso e i suoi affari. Eppure molti nostri concittadini lo hanno osannato e accolto come se fosse un messia.
I milanesi sono gente di cuore, ma questa volta il cuore l'hanno usato a sproposito. Non dimentichiamo che questo signore è stato il peggior presidente USA degli ultimi decenni, è stato un guerrafondaio e con la sua amica Hilary Clinton ha contribuito alla nascita dell'ISIS. (lo ha dichiarato lei pubbicamente dicendo che la cosa gli era sfuggita di mano).
E' in città per i suoi interessi e per quelli delle lobby che contano su di lui e che ovviamente lo ricompenseranno, lo stesso accadrà per quelli che hanno voluto cenare con lui pagando ben 850 Euro.
Per favore non scherziamo, non è che perchè Trump non è molto amato è necessario tornare nelle mani di questo signore. Ricordiamo che quello delle sanzioni alla Russia, sanzioni che hanno fatto perdere alle nostre piccole industrie milioni di euro per il blocco delle esportazioni. Naturalmente non è stata solo colpa sua, è che noi non abbiamo dei leader politici degni di tale nome, politici che avrebbero semplicemente dovuto dire un NO per il nostro paese alle sanzioni volute da Obama, sarebbe bastato a bloccare l'Unione Europea.
Guardando i social oggi ho avuto la sensazioni che siano in molti a pensarla come me e mi sono fatta anche una bella risata per una battuta che vi propongo.

obama al cenacolo
Davanti a questa foto sbiadita del Cenacolo con Obama e Franceschini, un utente di Facebook ha scritto "per far venire obama hanno sovraesposto tutta la foto"!
Fonte
tag: Obama, Milano, affari

venerdì 21 aprile 2017

EVARISTO BASCHENIS a 400 anni dalla nascita, tra musica e cucina.

Accademia Carrara festeggia il secondo compleanno con

EVARISTO BASCHENIS

a 400 anni dalla nascita, tra musica e cucina
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23 aprile - 4 settembre 2017

A 400 anni dalla nascita di Evaristo Baschenis (1617 - 1677) Accademia Carrara festeggia il suo secondo compleanno dalla riapertura, celebrando il pittore lombardo, interprete e inventore della natura morta con strumenti musicali, attraverso un percorso espositivo realizzato intorno al corpus di opere, parte delle collezioni del museo, e a due capolavori in prestito straordinario.

 
I sei dipinti in sala 23, riallestita per l’occasione, insieme a due opere di Bartolomeo Bettera, dimostrano la capacità del pittore seicentesco di esplorare la realtà del suo tempo in modo magistrale. Autore raro nei musei del mondo, Baschenis è da sempre molto amato da storici dell’arte, collezionisti e pubblico, e l’approfondimento in Carrara è un’opportunità per apprezzare eccellenti dipinti, grazie a una collaborazione tra istituzione museale e collezionismo privato, finalizzata alla valorizzazione di un grande artista.

qui cartella stampa completa di:
. comunicato stampa
. dichiarazioni di
  Maria Cristina Rodeschini, direttore Accademia Carrara
  Nadia Ghisalberti, assessore cultura Comune di Bergamo
. schede sponsor e sostenitori
. immagini e grafica
Buon compleanno Accademia Carrara
In occasione del secondo compleanno dalla riapertura, Accademia Carrara festeggia domenica 23 aprile 2017 con attività in museo per tutti i pubblici e apertura straordinaria fino alle 18.30 con biglietto ridotto 5 euro. Ultimo ingresso ore 17.00.
informazioni 
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ACCADEMIA CARRARA 
piazza Giacomo Carrara, 82, Bergamo
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orari: dalle 9.30 alle 17.30 . giorno di chiusura: martedì

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